venerdì 18 maggio 2018

Frequenze

Per frequenza si intende il processo di ripetizione di un evento nell'unità di tempo.

Potrebbe trattarsi di un'onda elettromagnetica come anche dell'invio della bolletta del gas.

Nel primo caso la frequenza rappresenta l'inverso della lunghezza d'onda della radiazione, nel secondo caso invece si relaziona con l'inverso del saldo del conto corrente. Poco male.

Quanto più la frequenza è alta tanto più c'è attività e dinamismo.


«A seconda della frequenza le onde cerebrali si dividono in:
  • onde Delta: sono caratterizzate da una frequenza che va da 0,1 a 3.9 hertz. Sono le onde che caratterizzano gli stadi di sonno profondo.
  • onde Theta: vanno dai 4 ai 7.9 hertz, caratterizzano gli stadi 1 e 2 del sonno REM.
  • onde Alfa: sono caratterizzate da una frequenza che va dagli 8 ai 13.9 hertz, sono tipiche della veglia ad occhi chiusi e degli istanti precedenti l'addormentamento.
  • attività Beta: vanno dai 14 ai 30 hertz, si registrano in un soggetto in stato di veglia, nel corso di una intensa attività mentale (ad es. durante calcoli matematici) e soprattutto da aree cerebrali frontali. [nota bene: per quanto riguarda questo tipo di oscillazione manca il requisito della periodicità. Si riscontra, invece, nella rappresentazione encefalografica, una desincronizzazione; per cui non si parla di "onde" ma di "attività".
  • onde Gamma: vanno dai 30 ai 42 hertz, caratterizzano gli stati di particolare tensione»(fonte wikipedia).

Ognuno di noi «vibra» a una certa frequenza che quella sua personale e come
Tutto passa e scorre
Non vi

venerdì 16 febbraio 2018

Corsa, respiro e nuvole


Mi piace correre per le lande carsiche

guardare gli alberi
toccare il cielo

Mi piace perdermi per i boschi,
ammirare le nuvole bianche trasportate dal vento
sentire il mio respiro
percepire il mio corpo in movimento
sentire il fiato accellerato in armonia con la natura intorno

avvertire la mente calmarsi
fermare i pensieri
concentrarmi sul respiro
annusare gli odori dell'erba bagnata e del muschio

Corro a ritmo lento
a volte più veloce, assecondando l'impulso del momento

Che senso ha correre contro se stessi, spinti da una competizione viscerale?
Che senso ha concentrarsi solo sul traguardo, accellerando fino a far scoppiare i polmoni?
Più si guarda la meta e meno si vive il percorso.

E nella vita, che senso ha guardare troppo avanti?
Perchè assecondare l'ansia di arrivare ad un traguardo, che più ti sembra di avvicinarti, più invece lui si sposta?

Se lo sguardo rimane fisso alla meta, non ti accorgi degli alberi, dei colori, del cielo, del mondo che c'è intorno.

Se vuoi arrivare prima, se per te è importante arrivare primo, beh, l'affanno ti farà schiattare, perchè non percepirai, non sentirai, e ti farai violenza per accellerare, perdendoti così la gioia del percorso.

Perchè in fondo quel che conta è questo momento, è ora, è adesso.