venerdì 31 luglio 2015

Rivolto a chi reclama i suoi diritti a spada tratta

Mia nonna materna vide morire suo fratello gemello.
Lui era un capitano dei partigiani che fu tradito l’ultimo giorno della seconda guerra mondiale.
Lo circondarono i soldati tedeschi e gli spararono in parti non vitali.
Fu un amico a tradirlo.
Lo lasciarono morire agonizzante, solo, circondato dai nazisti, disteso a terra col sangue che gli usciva piano piano, e lento raggrumava nella terra.
Siamo polvere e polvere ritorneremo.
I parenti, tra i quali mia nonna, guardavano impotenti oltre il cerchio e lo sbarramento dei fucili, la morte e l’agonia del loro caro.
Non potevano fare nulla se non soffrire di un dolore inimmaginabile.
Certo avrebbero potuto morire a loro volta ribellandosi. Eppure scelsero la vita.
E io sono nato.

Adesso ditemi: mia nonna quella volta, che diritti aveva?

martedì 21 luglio 2015

Infiniti mondi di tristezza

Stamane ho avuto questo pensiero: dietro all'apparente sorriso si nascondono infiniti mondi di tristezza. 
I media, attraverso un lavorio di persuasione sociale fanno apparire una maggioranza felice, ma, come dice la teoria della spirale del silenzio di Elisabeth Noelle-Neumann, è pura illusione, è una maggioranza virtuale, effimera che cresce a dismisura proprio grazie alla persuasione che fa leva sulla paura di venire emarginati dalla collettività. Ergo, ci si adegua per non essere posti ai margini.
Considerato che la mente lavora per differenze, se l'altro ha di più, voglio pure io di più. Ma se tutti hanno poco, allora sarà più facile che io mi accontenti.
E per questo che durante le guerre e le carestie c'è più solidarietà. 
Nelle situazioni critiche emerge la parte più autentica di ognuno di noi, che è quella del dolore. 
Se tu provi dolore, lo posso provare anch'io. 
E non mi sentirò un emarginato, non dovrò più relegare il mio dolore dietro a finte maschere di tette al silicone, di sorrisi ammalianti, di vacanze esotiche, di macchine di lusso, di Iphone ultimo modello. 
Così, in queste situazioni, finalmente potremo abbracciarci. 
E piangere insieme.
Ed è da li che inizia il cammino. 
E' da li che comincia la vita.

domenica 12 luglio 2015

Sogni


I sogni vanno, i sogni vengono. Come l'ispirazione.
Questa notte ho sognato, ma il mio sogno non te lo racconto.
Non tutto si può condividere. Ci sono parti nascoste, buie, che a volte emergono. E allora le puoi accogliere oppure le puoi scotomizzare, ricacciare indietro. Andare avanti come se esse non fossero esistite. 
Ma è anche e forse soprattutto da esse che nasce l'ispirazione. Una volta bonificate dal tuo metabolismo, portano frutto. Una nota stonata che diviene armonica. Ma se le releghi e respingi marciranno li in fondo e la puzza prima o poi arriverà in superficie ad inquinare tutto. Non si scappa. Non c'è alcun posto dove andare, e il mondo non è abbastanza grande per nasconderti. Il mondo è qui, il mondo è ora.
Il mondo, e la vita, è in quest'alba che sta sorgendo.