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Ti sogno e non so chi sei. Mi osservo e non mi conosco.Apro gli occhi e cerco i frammenti del concreto per ritrovare un senso. Ma rimane il vuoto.
Che è necessario per vedere la finzione del palcoscenico che a volte è quest’esistenza.
La vita si colloca nei silenzi tra le parole, nelle cose non dette, ma sussurrate, comprese in un battito di ciglia. La trovi nei fruscii di foglie che in pochi odono o negli sguardi dei passanti che si incrociano sulla via.
Li sei tu. Li siamo noi. Li sono io. Oltre questa rabbia che mi tormenta e non mi lascia vivere. E amare.
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