Farsi la barba spesso e’ una notevole scocciatura la mattina. Quando ho fretta e non ho voglia ,o tempo per aspettare che dal rubinetto mi arrivi l’acqua calda, in velocita’ prendo il rasoio e con quattro movimenti rapidi e forzati sono bello sbarbato,…. e pieno di sangue. Poi il sangue lo tampono per qualche minuto con dei pezzettini di carta igienica, nel mentre che mi sto vestendo, ma per tutto il giorno mi portero’ dietro i segni della mia fretta.
Altra cosa e’ farsi la barba quando sei calmo, dopo un bel bagno caldo, quando hai la pelle morbida ed intiepidita’ dal calore. Ti insaponi per bene con lo spazzolino di setola ed il rasoio va giu’ tranquillo, senza trovare la minima resistenza. La pelle poi rimane liscia, come quella di un bambino.
Pelo e contropelo.
Io mi rado di contropelo, perche’ amo avere la pelle liscia al tatto. Qualcuno forse si accontenta di farsi solo di pelo, ma poi a mezza giornata ti ritrovi come se non ti fossi rasato. Dipende dalla fissita’ della tua barba. Oggi poi tanti la barba manco se la fanno perche’ va di moda la barba un po’ lunga. Fa macho, fa figo. Ma anche li e’ tutto da vedere. A qualcuno effettivamente dona, ad altri da quell’aspetto trasandato da barbone. In particolare mi incuriosiscono gli uomini al supermercato durante il fine settimana. Avete mai osservato quanti di loro vestono una tuta da ginnastica e non sono sbarbati? A me fanno un po’ di tristezza. Perche’ si vede che non sono abituati a tale abbigliamento ed il fatto di non essersi fatti la barba gli da quel tocco di decadenza weekendiana. Come se trasmettessero una frase di questo tipo: “ mi sono fatto il mazzo tutta la settimana in ufficio, in giacca e cravatta, perfettamente sbarbato e impomatato, con il capo che mi soffiava sul collo ed oggi invece mi sbraco, mi rilasso, posso essere quello che sono”. Sono l'immagine di quanto questa societa' va contro ai bioritmi umani. Me li immagino a passare il week end davanti alla televisione, sul divano, a staccare per un attimo il cervello dalla loro routine. Pura immaginazione la mia, che probabilmente non ha nulla di quella che e’ la realta’, ma la barba sfatta, in certi momenti da adito a queste divagazioni mentali.
La mia prima barba adulta non me la ricordo. Invece mi ricordo la prima volta, ancora ragazzino, quando mi sono tagliato i baffi, o per meglio dire quella peluria, nel mio caso scura, che iniziano ad avere i ragazzini attorno ai dodici o tredici anni.
Erano mesi che me ne vergognavo, ma non avevo il coraggio di tagliarmela. Mio padre mi diceva, sempre "quando inizi non puoi piu’ finire". A me vederlo radersi dava l’impressione dell’adulto e l’atto stesso in se avrebbe rappresentato un passaggio per me epocale.
Era una sera e davanti allo specchio iniziai quasi per gioco, a radermi solo le estremita’ di questi baffetti, striminziti, ma non avevo intenzione di andare oltre. Poi invece mi scappo la mano e non potei fare altro che radermeli completamente. Alla fine, anche se con un po’ di timore e vergogna per il fatto che apparivo diverso e per quello che avrebbero pensato o detto i miei genitori, ero contento e mi vedevo piu' carino senza quei peli scuri sotto il naso.
Ma aveva ragione mio padre. Da quella volta non ho mai piu’ smesso di radermi. E spesso e’ una scocciatura.
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