Stamane ho avuto questo pensiero: dietro all'apparente sorriso si nascondono infiniti mondi di tristezza.
I media, attraverso un lavorio di persuasione sociale fanno apparire una maggioranza felice, ma, come dice la teoria della spirale del silenzio di Elisabeth Noelle-Neumann, è pura illusione, è una maggioranza virtuale, effimera che cresce a dismisura proprio grazie alla persuasione che fa leva sulla paura di venire emarginati dalla collettività. Ergo, ci si adegua per non essere posti ai margini.
Considerato che la mente lavora per differenze, se l'altro ha di più, voglio pure io di più. Ma se tutti hanno poco, allora sarà più facile che io mi accontenti.
E per questo che durante le guerre e le carestie c'è più solidarietà.
Nelle situazioni critiche emerge la parte più autentica di ognuno di noi, che è quella del dolore.
Se tu provi dolore, lo posso provare anch'io.
E non mi sentirò un emarginato, non dovrò più relegare il mio dolore dietro a finte maschere di tette al silicone, di sorrisi ammalianti, di vacanze esotiche, di macchine di lusso, di Iphone ultimo modello.
Così, in queste situazioni, finalmente potremo abbracciarci.
E piangere insieme.
Ed è da li che inizia il cammino.
E' da li che comincia la vita.
martedì 21 luglio 2015
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento