Con il mio caro amico Diego abbiamo deciso di fare un'escursione nella zona di Valbruna, nota localita' montana nel cuore delle Alpi Giulie.
La giornata promette bene. Il cielo e' terso, con poche nuvole bianche all'orizzonte.
La mattina, dopo la solita levataccia alle prime luci dell'alba per partire presto da Trieste ed arrivare in montagna quanto prima, iniziamo il nostro itinerario alle ore 8.00.
Altitudine: 860 mt.
Lasciamo la macchina presso il parcheggio vicino
all'Agriturismo ai Prati Oitzinger e prendiamo la carrereccia che passa il torrente Saisera e successivamente il sentiero CAI 615, lungo il quale raggiungiamo il piccolo ripiano prativo di sella Prasnig a quota 1491 mt.
Il sentiero nel bosco e' suggestivo e durante la salita si approno ampie finestre sulle Alpi Giulie che offrono dei panorami sorprendenti.
Dalla sella imbocchiamo il sentiero CAI 617 che sale in direzione nord.
Arriviamo ad una forcellina cosparsa di bei mughi e davanti a noi si spalanca il bellissimo vallone che scende dalla Cima del Cacciatore.
Il percorso e' evidente e porta per facili roccette direttamente in cima a mt. 2071.
Visto il periodo di agosto e la facilita' di raggiungere la cima usufruendo della vicina funivia del Monte Lussari la vetta e' piena di gente e decidiamo di fermarci sulla cimetta successiva che e' completamente deserta.
Li possiamo sostare senza il rumore della piccola folla della vetta e gustarci appieno il panorama mozzafiato che si appre a 360 gradi.
Davanti a noi in successione si stagliano il massiccio del Jof di Montasio, la Cima Verde, il Medeon del Montasio, la Cima di Terrarossa, le Cime Gambon, il Foronon e Medeon del Buinz, il maestoso Jof Fuart con la sua gola Nord-Est, la Cima di Riofreddo, la Cima del Vallone, la Vetta Bella, insomma le Alpi Giulie quasi al completo.
In lontananza scorgiamo anche il Monte Mangart la cui cima e' coperta dalle nubi.
Giornata azzeccata!
Cerco con il binocolo di scorgere qualche cordata impegnata sulle scoscese pareti nord che ho davanti, ma non riesco ad intravvederne alcuna.
Ad ogni modo sono sicuro che vista la giornata saranno molti gli alpinisti impegnati in qualcuna di quelle vie di roccia rese celebri da Kugy.
Dopo il classico meritato ristoro di vetta riprendiamo il nostro giro lungo il sentiero CAI 613 fino al santuario del Monte Lussari, pieno di gente che si accalca tra i tavoli dei molti ristoranti e bar.
Giusto il tempo di dare un'occhiata all'interno della chiesetta
e poi ritorniamo sui nostri passi ad imboccare prima il sentiero CAI 617 e poi a svoltare poco dopo a destra giu' per l'ampia mulattiera che ci conduce al punto di partenza del nostro itinerario, dove chiudiamo l'anello.
Si tratta senza dubbio di un bellissimo itinerario escursionistico, veramente molto remunerativo dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.