giovedì 18 giugno 2015

Sulla TV


La televisione, soprattutto nei programmi per i minori, opera attraverso due processi principali: la semplificazione e la globalizzazione delle culture.
La semplificazione fa si che si perdano le sfumature dei personaggi ed essi appaiono così o buoni o cattivi, senza che esista una via di mezzo, un compromesso tra queste due qualità.
La globalizzazione delle culture è quel processo attraverso il quale lo spettatore ha accesso a valori e consuetudini che non sono propri della sua cultura. 
Si può osservare ad esempio tutto ciò nei cartoni animati. Nei cartoons americani (e più in generale nei programmi Made in US) i valori sono quelli della realizzazione personale, della scalata sociale, del sogno americano ecc. , in quelli giapponesi i valori che vengono proposti sono diversi e si rifanno alla visione scintoista. Sono ad esempio il sacrificio personale, la ricerca dell'assoluto, la collettività più importante dell'individualità e così via.
Varie teorie si sono occupate dell'influenza della TV, sia sui minori che sugli adulti.
Alcune vedono l'influenza del piccolo schermo in maniera positiva, altre negativa, e altre ancora si collocano in una via di mezzo.
Personalmente propendo per la negatività della televisione.
La televisione influenza in vari modi la mente dei fruitori e crea l'opinione pubblica condivisa.
Ha capacità di penetrazione e persuasione, facendo credere allo spettatore di avere sufficienti capacità di critica e giudizio, mentre invece le griglie di interpretazione sono dettate dal mezzo stesso.
C'è una teoria che mi ha incuriosito particolarmente tra le tante, ed è quella della spirale del silenzio, di Elisabeth Noelle-Neumann. La tesi centrale della spirale del silenzio è la seguente: il costante, contemporaneo, ridondante e contorto afflusso di notizie da parte dei media può, col passare del tempo, causare un'incapacità nel pubblico di selezionare e comprendere i processi di percezione e di influenza dei media; in questo modo verrebbe a formarsi la cosiddetta spirale del silenzio. 
In questa situazione la persona singola ha il timore costante di essere una minoranza rispetto all'opinione pubblica generale. Per non rimanere isolata, la persona anche se con un'idea diversa rispetto alla massa, non la mostra, e cerca di conformarsi con il resto dell'opinione generale. 
In tal modo l'opinione della persona si conforma con l'opinione dominante.
Questo meccanismo, questa spirale, opera uno spostamento di opinione, che nasce dal fatto che un gruppo appare più forte di quanto non sia in realtà, mentre coloro che hanno l’opinione diversa appaiono più deboli di quanto non siano effettivamente. Il risultato è un’illusione ottica o acustica, riguardante la situazione effettiva della maggioranza.
Tutto ciò si può ben vedere ai giorni nostri.