La televisione, soprattutto nei programmi per i
minori, opera attraverso due processi principali: la semplificazione e la
globalizzazione delle culture.
La semplificazione fa si che si perdano le sfumature dei
personaggi ed essi appaiono così o buoni o cattivi, senza che esista una via di
mezzo, un compromesso tra queste due qualità.
La globalizzazione delle culture è quel processo attraverso il
quale lo spettatore ha accesso a valori e consuetudini che non sono propri
della sua cultura.
Si può osservare ad esempio tutto ciò nei
cartoni animati. Nei cartoons americani (e più in generale nei programmi
Made in US) i valori sono quelli della realizzazione personale, della scalata
sociale, del sogno americano ecc. , in quelli giapponesi i valori che vengono
proposti sono diversi e si rifanno alla visione scintoista. Sono ad esempio il
sacrificio personale, la ricerca dell'assoluto, la collettività più importante
dell'individualità e così via.
Varie teorie si sono occupate
dell'influenza della TV, sia sui minori che sugli adulti.
Alcune vedono l'influenza del
piccolo schermo in maniera positiva, altre negativa, e altre ancora si
collocano in una via di mezzo.
Personalmente propendo per la
negatività della televisione.
La televisione influenza in
vari modi la mente dei fruitori e crea l'opinione pubblica condivisa.
Ha capacità di penetrazione e
persuasione, facendo credere allo spettatore di avere sufficienti capacità di
critica e giudizio, mentre invece le griglie di interpretazione sono dettate
dal mezzo stesso.
C'è una teoria che mi ha
incuriosito particolarmente tra le tante, ed è quella della spirale del
silenzio, di Elisabeth Noelle-Neumann. La tesi centrale della spirale del silenzio
è la seguente: il costante, contemporaneo, ridondante e contorto afflusso di
notizie da parte dei media può, col passare del tempo, causare un'incapacità
nel pubblico di selezionare e comprendere i processi di percezione e di
influenza dei media; in questo modo verrebbe a formarsi la cosiddetta spirale
del silenzio.
In questa situazione la persona singola ha il
timore costante di essere una minoranza rispetto all'opinione pubblica
generale. Per non rimanere isolata, la persona anche se con un'idea diversa
rispetto alla massa, non la mostra, e cerca di conformarsi con il resto
dell'opinione generale.
In tal modo l'opinione della persona si
conforma con l'opinione dominante.
Questo meccanismo, questa spirale, opera uno
spostamento di opinione, che nasce dal fatto che un gruppo appare più forte di
quanto non sia in realtà, mentre coloro che hanno l’opinione diversa appaiono
più deboli di quanto non siano effettivamente. Il risultato è un’illusione
ottica o acustica, riguardante la situazione effettiva della maggioranza.
Tutto ciò si può ben vedere ai giorni nostri.