Sono poliedrico.
Questa definizione me l’aveva data una scrittrice molti anni
fa in una prefazione a un libro di racconti, nel quale erano pure presenti
alcuni miei scritti. Il libro, uscito in vendita in libreria, dal mio
punto di vista in realtà era alla fine risultato una accozzaglia di concetti
slegati, in cui questa autrice aveva cercato maldestramente di comunicarsi. In
ogni caso uscire in una libreria con qualcosa di mio, mi aveva dato una certa
soddisfazione.
Ma la poliedricità con la quale volevo introdurre questi
brevi pensieri, era legata a un altro aspetto della mia vita, e cioè allo
sport.
Mi piace sperimentare e così mi sono cimentato negli ultimi dieci
anni in varie attività sportive: corsa, nuoto e ultimamente anche ciclismo.
L'attività fisica per me è importante.
Distende la mente attraverso il corpo.
Spesso il corpo viene dimenticato o lasciato andare nel
tempo, e invece secondo me è molto importante. Un corpo disteso e allenato può
facilitare una mente più rilassata. Inoltre a lungo andare sono convinto che l’attività
fisica costante rinvigorisca, rimetta in moto, e giovi anche all’autostima per
vari motivi.
Ma mi sto dilungando troppo.
Insomma, oggi, all’ora di pranzo sono stato a nuotare in
piscina.
Lasciarsi scorrere nell’acqua è rilassante.
Fare movimenti potenti ma lenti e ben ritmati, cercare l’armonia del
proprio corpo immerso dentro il liquido, lasciando la mente vagare e provare
sensazioni, senza lo stress della prestazione, è una bellissima esperienza.
A bordo vasca, sotto la luce del sole che passava dal grande
tetto trasparente, per un attimo mi sono fermato e mi sono messo a osservare gli
altri nuotatori nelle varie corsie azzurre e brillanti.
Vedendo quelli che si cimentavano in estenuanti ripetute ho
pensato alla competizione agonistica.
Chissà contro chi in realtà ci si mette alla prova.
Semplici riflessioni.