30 maggio 2010
La Cortina – Dobbiaco Run non si puo’ dire una gara di corsa in montagna vera e propria, perche’ il dislivello e’ nettamente inferiore alle Sky-Race ed anche il percorso non e’ assolutamente tecnico. La gara, di 30 km e 319 mt di dislivello positivo da Cortina a Dobbiaco si potrebbe paragonare ad un collinare.
La Cortina – Dobbiaco Run non si puo’ dire una gara di corsa in montagna vera e propria, perche’ il dislivello e’ nettamente inferiore alle Sky-Race ed anche il percorso non e’ assolutamente tecnico. La gara, di 30 km e 319 mt di dislivello positivo da Cortina a Dobbiaco si potrebbe paragonare ad un collinare.
Il percorso si svolge prevalentemente su mulattiera sterrata. Le vette circostanti sono bellissime (dicono), i panorami che si possono assaporare non sono da meno (dicono). Ma perche’ ripeto “dicono”? Semplice, perche’ abbiamo trovato un tempo alquanto inclemente. Pioggia durante tutta la gara, ed a tratti un po’ di nebbiolina. Le vette erano coperte ed i panorami …invisibili. Ad ogni modo non tutto e’ venuto per nuocere, perche’ sebbene all’inizio la temperatura fosse bassa, e pertanto io abbia dovuto correre con il poncio di nylon fornito dall’organizzazione i primi km (ero in canotta e pantaloncini), poi la temperatura si e’ rivelata ideale per la corsa.
Alla partenza sono un po’ intimorito dal chilometraggio e dal dislivello, perche’ non ho grossi lunghi nelle gambe. Con Lorenzo, l’amico con cui insieme abbiamo deciso di partecipare, pianifichiamo di fare la salita fino a Cimabanche a circa 6 minuti/km per non scoppiare nei primi chilometri. Da subito vedo che la salita non e’ molto impegnativa ed imposto un ritmo piu’ sostenuto che mi fara’ passare ai 18.5 km in circa 1 ora e 38’. Benone penso, visto che poi inizia la discesa dolce fino a Dobbiaco. Allora accellero ed inizio a superare. Nell’azione ho un leggero diverbio con un concorrente che mi accusa di avergli tagliato la strada. Dopo avergli chiesto scusa e vedendo che continua con le sue esternazioni gli faccio notare, con aggiunta di accenno di gesto del…va a quel paese, che forse a causa mia potrebbe aver perso il podio (ma invece di sprecare fiato non poteva andare piu’ forte???). Ad ogni modo l’episodio ed il personaggio mi danno lo sprone ad accelerare ancora di piu’. Vado abbastanza forte per i miei standard, ma mi sento bene. Sara’ la temperatura, per me ideale. “Vediamo se riesco a tenere, semmai dopo calo un po’ i giri” mi dico. Invece tengo fino alla fine e con meraviglia vedo che ho fatto gli ultimi 11.5 km ad una media di 4 min/km che mi permettono di chiudere in 2 ore 24’ e 38” (Real Time), arrivando 886esimo su 3266 partecipanti.
Che dire come conclusione? Bella gara, che nella parte finale, come pendenza, noi triestini possiamo paragonare ad un Napoleonica con partenza dall’Obelisco. La salita non e’ molto faticosa e quindi dosando opportunamente le forze si riesce a sfruttare bene il dislivello negativo della parte finale.